La ricetta delle feste di Lamanu (no no non temete: non é veramente mia!)
By Lamanu
É noto (ahimé) che le mie doti culinarie lascino parecchio a desiderare ma é altrettanto noto che io sia dispensatrice di “perle”.. Ed allora, come abbinare il mio spirito “cruelty free” ad una ricetta sublime? Che non fosse la mia solita ratatouille, che per quanto buona, non ha nulla di svoltante..
Semplice: avendo l’onore di poter chiedere aiuto a Matteo Rizzo. Uno chef giovane, determinato ed innovativo che già a 29 anni fa parte dei top. Sì, perché non solo ha già collezionato esperienze internazionali volte alla ricerca ed all’acquisizione di un know how pazzesco, ma gestisce con il plus di una frizzante, giovanile inventiva il blasonato ristorante di famiglia, mantenendolo a livelli gargantueschi.
Sì, perchè non stiamo parlando di un ristorante qualunque… Stiamo parlando di uno dei templi dell’arte culinaria.. Stiamo parlando di due Stelle Michelin… Stiamo parlando de “Il Desco” di Verona…
D’altra parte tutti sanno che io parlo solo di cose “giuste”!
Ma non tutti sanno che esiste una cucina high level veg!
Ed ecco la perla per le vostre feste (oddio io la mangerei tutti i giorni).
Già il nome del piatto é commovente:
BUDINO DI PECORINO CON OVETTO ALL’ OCCHIO DI BUE,
SPINACINI E TARTUFO BIANCO.
Ed ora ecco gli ingredienti per 4 persone e realizzazione:
4 budini di pecorino
4 uova
4 manciate di spinaci
tartufo bianco
sale, pepe ed olioextravergine
Per il budino
60 gr di pecorino stagionato grattuggiato
200 gr di panna fresca
50 gr di tuorlo
Bollire la panna e versarla sul pecorino per farlo sciogliere bene.
Fuori dal fuoco unire il tuorlo.
Versare in 4 stampini e cuocere in formo a bagno maria per 40 minuti a 140°C.
Al momento di servire, cuocere l’uovo all’occhio di bue lasciando cremoso il tuorlo.
Saltare gli spinacini in una padella con un filo d’olio e poco sale.
Comporre il piatto disponendo alla base gli spinacini, sopra il budino, poi l’uovo.
Finire con qualche scaglia di tartufo bianco.
Molto bene.. Ora che ho letto tutto, non mi resta che prenotare un tavolo al Desco per assaggiare l’originale perché mettermi d’impegno e prepararla sarebbe come comprare una Chanel made in China!