Music was my first love – part 3
Non si ricordava chi avesse preso l’iniziativa, diversi anni fa, alla fine di una vacanza-studio… Sforzati Rebecca, pensa… ti ricordi la sala, ti ricordi i bagni, ti ricordi soprattutto il ritmo del tuo cuore di fronte ad una sorpresa, lui così a modo elegante intelligente dolce…Ti sei accorta di lui solo alla fine della vacanza… no, in effetti lo hai visto subito quanto era interessante, che idiota eri a quell’età, ma lui in aula stava un po’ sulle sue, tipico di chi non deve dimostrare nulla o è timido, ma cosa ne sai tu di timidezza, Rebecca, con la tua faccia tosta e i tuoi “loameròpersempre” detti per ogni ragazzo con cui uscivi (poi però hai smesso e i “per sempre” in amore ti sembrano così rari adesso…).
La sala le sembrava vuota quando tornava là con la mente, non era vero però, perchè c’erano tutti gli altri attorno, ma in quel momento erano solo loro due ed il lento era ancora più lento, Bryan Adams tu lo sapevi che la tua canzone sarebbe stata inserita tra le preferite nelle cassette di canzoni d’amore che Rebecca preparava personalmente con quel suo spirito da “amica della cassettina” di Radio Deejay…
La vacanza studio si era meritata una cassetta ad hoc, Roxanne dei Police lei prima non la conosceva ma il ragazzo italo tunisino (o marocchino? o egiziano…???) con un bel nome rotondo e gli occhi più blu del blu la metteva sempre nel juke box del pub, qualcuno metteva spesso anche What is love, baby don’t hurt me, don’t hurt me no more… ma come fanno certi ricordi a diventare dei veri e propri film nella propria testa? Ci vuole la colonna sonora giusta e quella vacanza certo che ce l’aveva! Aveva tutto per essere un film dell’adolescenza, non uscirà mai in un cinema multisala, ma in un piccolo cinema dove si proiettano film d’autore, nella scena finale lui e Rebecca che ballano il lento Everything I do, lui è così pulito, così fresco e pulito, lo è dentro e negli occhi, sembra il principe di Cenerentola, è così “madoveseistatotuttoquestotempo?” …dai non prendiamo l’aereo per tornare a casa dove i nostri numeri di telefono resteranno sulla rubrica della Smemo che metteremo in una scatola insieme a tutte le altre Smemo che tuo padre vuole buttare perchè “cosa te ne fai di tutta quella cianfrusaglia”, papà me ne faccio che là dentro ci sono troppi bei ricordi conservati nell’inchiostro della Pilot, ricomincerei perfino a mangiare i Cheerios pur di non dimenticare quelle giornate inglesi, cielo capriccioso, uova strapazzate, succo di mela trasparente, can we go, can we go, can we go?? Londra, Norfolk, Norwich, Cambridge, Oxford, lavanderia self service, pub …
A parte quel mozzicone di sigaretta fumata da quello che le piaceva e attaccato al diario con il nastro adesivo, il giallo della nicotina con gli anni ha attraversato le pagine, che schifo, un odore indescrivibile…mi sa che quella Smemo è da buttare.
Bacchetta magica, portatele subito una bacchetta magica, va bene anche un giratempo, Rebecca saprebbe tornare là a qualche giorno prima di quel lento, passerebbe molto più tempo con lui, il principe e lei Cenerentola, magari il bacio arriverebbe prima e la storia verrebbe riscritta… Guarda cosa può fare un lento, adesso chi li balla più i lenti, li ballano? Lei lo ha ballato, il suo LENTO, lei lo ha avuto, nessuno può cancellarlo perchè è ancora vivo e dolce come allora… ecco, il cucù suona la mezzanotte, il lento finisce e fuori non c’è nessuna carrozza a trasformarsi in zucca fra gli addobbi del Natale.
Apre Youtube, press play su Carelss Whisper… e buona notte.
We could have been so good together
We could have lived this dance forever
But no one’s gonna dance with me
Please stay
XOXO
Paoletta