Music was my first love-l’asilo e i Duran

Postato il Aggiornato il

By Paoletta

C’è stato un periodo in cui Rebecca distingueva le persone tra chi era stato all’asilo e chi no. Aveva l’impressione che fosse un’esperienza determinante per lo sviluppo di un carattere aperto, amichevole, allegro, ma non si può certamente generalizzare, anche perchè quanti musoni antipatici conosceva che avevano fatto l’asilo!

Kinder interagieren, spielen etc. aber schauen nicht in die Kamera. Ich bin die Beobachterin

Poi c’erano quelli che ce l’avevano con l’asilodellesuore scritto tutto attaccato, è così che lo nominavano, come se fosse un pianeta a parte, tutte suore baffute, antipatiche, autoritarie, da trauma infantile insomma, figuriamoci… per lei invece suor Maria era stata una figura molto positiva… dolcezza, allegria, creatività, forza e coerenza concentrate in quella donna robusta e alta dalla pelle rosa, sempre uguale… Che lavoretti fantastici si facevano con lei per la festa della mamma e del papà, per Pasqua… una scatoletta di fiammiferi, un po’ di Dash, formiamo una coccinella, la facciamo asciugare e poi la dipingiamo di rosso coi pois neri e la scatoletta ha attraversato gli anni, con la sua coccinella, è ancora lì… il cartoncino da appendere con attaccato un termometro, decorato con un anatroccolo col foulard e con dei fiorellini, c’era anche la maestra Paola.
Una sagoma che ancora adesso nel paese si fa notare quando la vedi in piazza o al bar a chiacchierare con tutti, ha sempre la battuta pronta ed è spigliata, socievole… Anche per lei sembra che il tempo si sia fermato.

Ecco verrebbe da pensare che l’asilo di Rebecca, o per lo meno la sua classe, sia stato particolarmente privilegiato, uno scudo protettivo contro le schifezze della vita, un microcosmo dentro al quale nascevano amicizie, sogni, speranze di tutti i colori.

Asilo comunale. Primi anni ’80. Uno dei periodi più belli della sua vita.

Lei portava i codini e non piangeva quando andava all’asilo, non fece capricci nemmeno il primo giorno.
Piuttosto ogni volta escogitava qualcosa per non tornare a casa, troppo bello stare con le amiche, ad esempio poteva non scendere dal pulmino, nascondersi, che la Bruna, la signora che faceva assistenza sul pulmino (eccone un’altra sempre uguale anche dopo anni), la Bruna se le ricorda ancora quelle marachelle, o, ancora meglio, organizzare un complotto con la sua amichetta perchè una delle due scendesse a casa dell’altra, lasciando la mamma di turno ad impanicarsi non vedendo arrivare la bambina, ma subito seguiva telefonata rassicurante (niente cellulari ovviamente), la bambina si ferma qui da noi a fare merenda, sa come fanno loro, sono tremende! Ma è tutto a posto, stia tranquilla.

Oooo I really love this one.  Put the letters on and have the kids paint over them, then peel off!  We will definitely do this soon.

E quella telefonata, se c’era la radio accesa, poteva avere i Duran Duran in sottofondo, Save a prayer , quanto è bella, nel periodo tra l’asilo e le elementari a Rebecca capitava di intercettare LORO, i Duran Duran… Tra la sigla di Ciobin e quella di Bim Bum Bam e la pubblicità del Crystal Ball!

And you wanted to dance so I asked you to dance but fear is in yor soul
Some people call it a one night stand but we can call it paradise
Don’t say a prayer for me now, save it till the morning after
No don’t say a prayer for me now, save it till the morning after

Qualche amica più grande li ascoltava, insieme agli Europe e, diteunpoquelchevipare, ai New kids on the block! Non capiterà mai che Rebecca rinneghi di aver ascoltato quei tre gruppi, checché ne dica Eminem…
E non era per effetto dei fiori che mangiavano all’asilo, le piacevano e basta, musica pop, lingua inglese, lei da subito voleva conoscere le parole delle canzoni… Come si fa ad ascoltare solo la melodia?
“Scusa, in che senso all’asilo mangiavate i fiori ?!?!?“, capitava che qualcuno chiedesse. Massì dai! La parte dolce delle viole o di quei fiori rosa con una punta bianca alla base dei petali, chi non l’ha mai fatto da bambino? Dopo aver rotolato come pazzi sul prato in pendenza attorno all’edificio, come minimo una non poteva esimersi dal mangiare i fiori in compagnia, che scena hippy ^_^

Altro che piangere per andare all’asilo! Ce ne fossero di bambini che si possono godere un’infanzia così!

.Noticed from the shoes, this is not an antique picture. It is a modern one taken in black and white.

XOXO
Paoletta

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...