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Non hai voglia di lavorare? Stai a casa!

Postato il 17 febbraio 2014

By Lamanu

Non ci siamo… O come direbbe un teenager: NCS!!!
Parliamoci chiaro: ma la voglia di lavorare e l’umiltà si sono estinte insieme a Marco Masini?
E poi ci si lamenta: non ho soldi per uscire, non ho soldi per comprare qualcosa, non ho soldi per fare un viaggio..
Io non ho parole.. Lungi da me generalizzare e stimolare commenti tipo: non c’é lavoro, c’è sfruttamento, si pretende senza dare.. Cose vere per lo più, ma la situazione drammatica sono anche le risorse.
Ai miei tempi (si caspita, sono già entrata in quella fase in cui si può dire cosi) quanto meno ad un colloquio si davano risposte studiate, si cercava di far uscire un mix tra furbizia ed intelligenza. Ora, invece, dovessi fare un decalogo dei personaggi da colloquio di selezione sarebbe questo:

1) quello che pensa di essere l’unica e la migliore opportunità per qualsiasi azienda. Si loda e si imbroda anche se il suo curriculum é un elenco di esperienze inconsistenti. Ma siccome ha fatto un master pensa di essere indispensabile quanto l’Autan sui Navigli ad Agosto. Bocciato. Con il certificato del tuo master faccio carta da riciclo.
2) quello che siccome ha già un lavoro pretende di avere un trattamento economico diverso da quello proposto anche se sta facendo il magazziniere e io sto cercando un commerciale. E la perla é che si é autocandidato. Bocciato. Non sono così stupida da fare head hunting di figure non a target.
3) quello che alla domanda canonica: “come ti vedi tra 5 anni?” ti risponde che si vede titolare di un ristorante o responsabile marketing di una multinazionale. Peccato che il mio nome non sia Caronte e peccato che nessuno abbia capito che se vuoi aprire un ristorante ti conviene iniziare come cameriere e se vuoi lavorare nel marketing cosa rispondi a fare ad una ricerca di commerciali? Bocciato.
4) quello che ha esperienza nella vendita di tubi idraulici e che pensa di essere arrivato e di non avere nulla da imparare anche se il core business dell’azienda per la quale si é presentato si occupa di tutt’altro. Bocciato. Se vuoi lavorare in un’azienda strutturata prima impari il metodo e poi, ma solo poi, puoi permetterti di mixarlo con il tuo.
5) quello che alla domanda: “cosa le piace di una mansione commerciale?” ti risponde che gli piace l’idea di organizzarsi e di gestirsi autonomamente e l’idea di non timbrare il cartellino. Bocciato. Non siamo una onlus e il fatto di non timbrare il cartellino significa solo che se lavori 9 ore perchè vuoi crescere professionalmente non ti viene pagato lo straordinario perché più lavori, più vendi, più guadagni.
6) quello che alla domanda: “come mai si é presentato per questo ruolo?” ti risponde che é a casa da un anno e al momento risponde a qualunque cosa. Bocciato. Mi spiace che questo momento di contingenza del mercato abbia creato problemi ad un sacco di persone ma se faresti qualunque cosa non é il lavoro che fa per te. Se ti vabene qualunque cosa io non ho tempo da perdere.
7) quello che come prima domanda ti chiede quanto prende. Bocciato. Se non me lo chiedi sei un babbeo ma é l’ultima domanda.
8) quello che arriva trasandato e magari con il berretto in testa e glielo devi guardare qualche minuto intensamente prima che capisca che é già tardi se se lo leva in quel momento. Bocciato. Se sei trasandato non hai cura di te e non hai cura del tuo lavoro.
9) quello che continua a parlare senza sosta e non nota che ti stai quasi addormentando/irritando. Bocciato. Se non hai capacità di ascolto ma solo doti oratorie vai a fare il prete ed esprimi te stesso completamente alla messa la domenica.
10) quello che dopo due colloqui, due test di personalità, dopo che gli hai comunicato che é stato scelto perché lui era così entusiasta del lavoro e dell’azienda e tu di lui, sparisce e non ti risponde più al telefono. Una perla!