Dove c’é Barilla c’é casa e anche un lavoro top?
By Lamanu
Ma nella mitica famiglia del Mulino Bianco che lavoro facevano?
Parlo delle varie famiglie che sono vissute lì.. E perchè no? Anche le famiglie Barilla sono famiglie con i controcazzi… Gente incravattata e palesemente benestante che aspettava all’aeroporto una bambina asiatica stupenda (mia mamma aveva adottato un bambino a distanza e, per carità, tanto tenero ma era bruttino forte), padri super manager che in trasferta si ritrovavano in tasca un fusillo cosicchè, anche dall’altra parte del mondo, riuscivano ad assaporare il calore di casa.
Ma è davvero possibile avere tutto ciò che si desidera? Ma tutto al massimo? O per avere tutto bisogna accontentarsi di avere tutto al 50?
Si può avere un lavoro top ed intendo top veramente, non parlo di chi sta bene ad avere un lavoretto giusto per fare qualcosa o giusto per dare un contributo alle finanze famigliari, ed anche una famiglia top?
Poi certo, ci sono persone che si accontentano di avere un lavoro basico e sono felici così e magari per loro quello é il top ma quello é soggettivo e va benissimo. Ma il top oggettivo é una realizzazione professionale vera. Una posizione importante, responsabilità, soddisfazioni economiche consistenti. Certo, esistono persone alle quali non interessa ma non é questo il punto.
Una persona che ambisce ad un lavoro top e riesce ad ottenerlo, può anche avere una famiglia del Mulino Bianco?
O quella, sempre che esista davvero (una psicologa un giorno mi disse che anche nel Mulino Bianco si scottano con la moka del caffè e porconano per questo e hanno a volte la dissenteria) la può avere solo chi ha un lavoro basico o peggio ancora, é disoccupato? Beh forse in una famiglia di disoccupati non si vive molto nel mood del Mulino..
Comunque, se faccio una carrellata di persone che mi stanno intorno non ce n’é nessuna che ha tutto nel senso in cui lo intendo io. Persone soddisfatte a livello di coppia ma che si alzano tristi per la giornata lavorativa che le aspetta e persone super realizzate professionalmente con una famiglia nel guado più totale o senza famiglia come Remì.
Ma é cosi difficile nella vita avere tutto al top? È impossibile o raramente realizzabile avere l’ambizione e l’anelito di ottenere il massimo dalla vita e poi ottenerlo veramente?
Ed è giusto non tendere al top? É giusto accontentarsi? Io penso che accontentarsi significhi, spesso, non avere la consapevolezza dei propri talenti. Il lavoro mi insegna che per performare al massimo é necessario darsi un obiettivo più alto del realizzabile per ottenere il massimo del possibile. Accontentarsi del 70 quando ognuno di noi potrebbe arrivare a 100, a mio parere, significa sprecare la propria vita. E non credo siamo qui per lasciarci vivere ma per acchiappare tutto il massimo che possiamo prendere e voglio pensare che possiamo prendere tutto. Ma oggettivamente tutto, non avendo la falsa e pigra idea di avere tutto e di essere totalmente e completamente appagati solo perchè é più comodo vivere così.
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