Mese: aprile 2014

E se volessimo scendere?

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By Lamanu

Quanto siamo veramente fermi in realtà?
Quando siamo in treno per esempio, o in macchina, siamo fermi. Siamo seduti. Ma abbiamo comunque la reale sensazione che da qualche parte stiamo andando.
Io sono seduta ora. Ma in fondo sto tornando a casa.

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Strano diario del viaggiatore del 29 aprile 2014

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By Lamanu

É strano, anzi umano, come ognuno viva quasi esclusivamente la propria vita, solo la propria, come un treno che viaggia sul suo binario e gli unici momenti in cui si rende conto che di binari e di treni ce ne sono altri é quando vive i dolori e le gioie delle persone che gli stanno intorno. Ma non degli sconosciuti. Gli sconosciuti sono figure quasi non umane spesso, delle immagini che ci passano davanti e niente di più. Le persone nelle quali ci imbattiamo e non conosciamo e non conosceremo mai forse, é come se corressero su binari a noi sconosciuti e che non ci interessa scoprire. Li vediamo ma non li guardiamo veramente.
Ci svegliamo, iniziamo la nostra giornata, a volte felicemente, a volte no, a volte nemmeno ci interroghiamo se siamo felici oppure no. Ma ci sembra che i giorni siano solo nostri, che facciamo parte di un nostro microcosmo e che esista solo quello.

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Una storia vera

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By Lamanu

Una storia vera…
a Hong Kong gli operai di un macello hanno condotto un toro nella stanza dovre avrebbero dovuto macellarlo e stavano per procedere.
Quando hanno chiuso la porta, il toro si è guardato indietro poi ha abbassato la testa. Era in lacrime.

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Music was my first love-l’amicizia è finita

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The Fox And The Hound(:

[…]
Rebecca – Per non parlare poi delle delusioni in amicizia! Ollie, sai quante ne sto archiviando?

Ollie – Ecco, quelle fanno male da morire, lo so… Però magari alcune persone devono fare solo un percorso fino a un certo punto insieme a noi e poi bisogna lasciarle andare.

Rebecca – Fanno molto male, sì, come dici tu.

Ollie – Se hai tentato di ragionare senza cavare un ragno dal buco, allora è il caso di allontanarsi e di continuare ognuno per la propria strada… No hard feelings… Vorrei essere tanto brava con i fatti quanto lo sono con le parole.

Rebecca – Ometti all’orizzonte?

Ollie – Nessuno… Il che di per sé non è un dramma, arriva quando meno te lo aspetti, si sa. Ma è il trend dell’uomo che fugge, inconcludente e incapace di amare, di impegnarsi che mi tormenta un po’. Non riesco ad uscirne, uffa!

Rebecca – Per forza, sono ovunque. Ma anche donne così, non solo uomini. Solo che a volte poi scopri che gli incontri funzionano e basta, a prescindere da quel trend di cui parli.

Ollie – Però per ora solo cose scassate…Partite in pompa magna e poi conclusesi in nulla, se non amarezza. E delusione per il genere umano di sesso maschile… Che di sicuro non fa bene al mio desiderio di incontrare un principe. Perchè so che c’è (smile).
Anyway, bisogna avere pazienza e non stancarsi di seguire la pancia.
[…]

Ripensando allo scambio di messaggi con la sua amica (vera, tangibile e presente), Rebecca, butatta sul divano, osservava la carrellata di parole sull’amicizia che le passavano per la testa e la carrellata di emozioni che abitavano il suo cuore.

Profonda, pura, disinteressata, sincera, spontanea, falsa, incostante, particolare, genuina, intima, non convenzionale, superficiale, apparente, incostante, di vecchia data, sconveniente, cattiva, generosa, dichiarata, vantaggiosa, viva.
Finita.

Con questi pensieri in circolo, poteva canticchiarsela per ore, parafrasando l’ultima frase, la bellissima No regrets di Robbie Williams… Un po’ come le aveva appena scritto Ollie, in chat, no hard feelings. Sapeva di cosa giusta.

Tell me a story
Where we all change
And we’d live our lives together
And not enstranged
I didn’t lose my mind it was mine to give away
Couldn’t stay to watch me cry
You didn’t have the time
So I softly slip away…
No regrets – they don’t work
No regrets – they only hurt
Sing me a love song, drop me a line
Suppose it’s just a point of view
But they tell me I’m doing fine
I know from the outside
We looked good for eachother
Felt things were going wrong
When you didn’t like my mother
I don’t want to hate but that’s
All you’ve left me with
A bitter aftertaste and a fantasy of
How we all could live
No regrets – they don’t work
No regrets – they only hurt
(We’ve been told you stay up late)
I know they’re still talking
(You’re far too short to carry weight)
The demons in your head
(Return the videos they’re late)
If I could just stop hating you(Goodbye)
I’d feel sorry for us instead
Remember the photographs (insane)
The ones where we all laugh (so lame)
We were having the time of our lives
Well thank you it was a real blast
No regrets / they don’t work
No regrets / they only hurt
Write me a love song, drop me a line
Suppose it’s just a point of view
But they tell me I’m doing fine
Everything I wanted to be everytime I walked away
Everytime you told me to leave I just wanted to stay
Every time you looked at me and everytime you smiled
I felt so vacant you treat me like a child
I loved the way we used to laugh
I loved the way we used to smile
Often I sit down and think of you, for a while
Then it passes by me and I think of someone else instead
I guess the FRIENDSHIP we once had is officially dead

hard times

Dormire con il cane si, dormire con il cane no!

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By Lamanu

Mi sono rotta le palle… Rotta le palle di sentire la seguente domanda: “ma dormi con un cane nel letto?” – “No! Non dormo con un cane nel letto, ma con DUE cani nel letto e quando gli gira c’è pure un gatto”.
Ma dove é il problema?

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Pasquantalgica senza il mio bianconiglio

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By Paoletta

Avrei potuto avere ancora con me il mio bianconiglio, il mio piccolo esploratore, questa Pasqua.
Io amo la Pasqua, davvero, sia dal punto di vista religioso, sia dal punto di vista del calendario, visto che cade ad inizio primavera, ossia rinascita, fertilità e quindi CONIGLIETTI (anche di cioccolato!!!) e pulcini…che meraviglia!!!
Appunto, coniglietti. Ma Andrea è stato adottato due settimane fa, se ne è andato vicino a Zocca, che diede i Natali a Vasco Rossi e sono sicura che il mio banconiglio sfigatino ora stia facendo il bianconiglio rock insieme alle sue nuove amiche conigliette. Leggi il seguito di questo post »

Grazie Benedetta,Chiara,Antonella,Alessandro,Simone,Carlo……(quando tv e web sono utili)

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Avete presente i programmi di cucina?
Io li guardo tutti da sempre.
Ho iniziato con Orietta Berti,poi la Clerici,poi Benedetta Parodi poi Alessandro Borghese,Gordon Ramsey,Simone Rugiati con Cuochi e Fiamme,Nigella,GialloZafferano….Mastechef USA,Masterchef India,Masterchef Italia,Hell’s kitchen…Tutti.
Mai stata così felice che vada di moda cucinare e che sia così facile reperire ricette sul web.
Per non parlare dei riferimenti bibliografici. Il Cucchiaio d’oro é la Bibbia,affiancato da Antonella Clerici,Carlo Cracco,Benedetta,cucina asiatica,cucina indiana,cucina vegetariana,I Dolci,Insomma scaffali di libri.
Ma attenzione,le ricette più preziose,raccolte in anni e anni,dalla mamma,dalle zie,da mia cognata,dalle mamme degli ex, dalla vicina di casa, dalla cuoca della mensa,dal cuoco del ristorante storico,dalle amiche,dalla tv…
Tutte appuntate di fretta in una scrittura incomprensibile e in ordine sparso nella mia agendina nera che ha le pagine anche macchiate o pagine su cui ho attaccato con il nastro adesivo fogliettini di ricette imperdibili captate al volo.
Non l’ho mai sistemata l’agendina nera perché fa parte di una storia di attimi che ho saputo cogliere,di segreti tramandati e di ricordi emozionanti.
Ho iniziato a cucinare per istinto di sopravvivenza e così continuo a farlo oggi.
Per me non é mai stata una questione di passione o di moda e infatti non mi vanto di saper cucinare ma di saper trasformare gli alimenti in piatti commestibili,questo si.
La prima pasta l’ho fatta al tonno ( in scatola ) a 12 anni,lo avevo visto fare miliardi di volte,avevo fame e mi son lanciata.
Con il sale certo andava male le prime volte ma ben presto imparai a chiedere,a documentarmi e anche a porre rimedio agli errori.
La ricetta ha subito poi numerose varianti,fino ad oggi in cui la pasta al tonno la intendo con pomodorini, tonno fresco, alloro e curry!!

Poi arrivó il tempo delle allergie e delle intolleranze e dei regimi controllati ed imparare a cucinare da sola piatti alternativi divenne necessario.
L’intolleranza al grano mi portó a conoscere tutte le alternative: pasta di kamut, spaghetti di farro, Lasagnette di mais, riso nero, riso rosso, riso selvatico e riso basmati. E ancoro l’orzo, gli spaghetti di soia e gli gnocchi di riso. normalmente presenti tutt’ora sulla mia tavola.
L’intolleranza al lattosio mi portó a scoprire il latte di soia, di riso, di mandorla, la panna vegetale e in tempi più recenti latte e mozzarella senza lattosio.
Il sovrappeso e la necessità di seguire un regime ipocalorico mi portarono a scoprire alternative light e metodi di cottura senza grassi ; un esempio classico sono le gallette di mais o di riso al posto del pane, gli spaghetti di soia e il cous cous con verdure che fanno volume e saziano alla vista, le zuppe in mille modi, la cottura senza grassi con la Wok o la cottura al vapore in microonde.
É arrivata anche la fase di scoperta delle proteine vegetali da alternare a quelle animali e la mia dispensa si é arricchita di ceci, lenticchie, fagioli e l’adorato seitan! ( presto pubblicherò la ricetta delle polpettine veg ).
E vogliamo parlare dell’invenzione migliore?La pizza fine e croccante senza lievito digeribilissima che non pesa nello stomaco tutta la notte? Ho la lista delle pizzerie giuste. A Milano andate da Grani&Braci:
http://www.graniebraci.it/it/lc-pizzeria.asp

La fase più creativa e sperimentale ma anche divertentissima fu quella degli anni dell’universitá nella quale vivevo e cucinavo fuori casa.
Ricordo ancora il risotto alle pere, ai mirtilli o il risotto alle vitamine (arancia-carote).
I miei amici li adoravano. Così come le pastasciuttate panna-speck-zucchine-zafferano, molto anni novanta! Già perché il sushi ancora era per pochi e noi studentelli ci arrangiavamo a modo nostro. Velocissimo e di grand’effetto come antipasto estivo le friselle pugliesi (integrali) bagnate e cosparse con i pomodorini maturi, basilico fresco, tonno e del buon olio d’oliva!
Memorabile la fregolotta rivisitata: bastava bagnarla con del latte e cacao e poi una volta ammorbidita sparlamarci sopra della Nutella mescolata in pari quantità al mascarpone e il dessert era pronto. Una bomba ma che dopocena allegri!!!

Negli ultimi anni, da quando vivo con mio marito e lavoro l’agendina si é arricchita di piatti veloci, facili e ad alta resa; complici Antonella Clerici e Benedetta Parodi e colleghi dalla Tv e Giallozafferano e Chiara Maci dal web da cui prendo spunti e idee sempre nuove. Grazie di cuore a tutti voi che avete rubato lo spazio televisivo ai giochi a premi per stimolarci a mangiare bene e a conoscere sempre ingredienti nuovi. Date un occhio a questo famosissimo blog di Chiara Maci!
http://www.sorelleinpentola.com/?m=1
Capiterá anche a voi di arrivare a casa alle 21 e non avere nulla di pronto e allora che faccio?
Propongo la PiadaPizza ( l’ho soltanto sentita nominare e l’ho creata a mio gusto) che non é altro che una pizza che ha come base una piadina (rigorosamente senza strutto e di kamut) rigirata in padella, farcita con pomodorini, mozzarella, sale e pepe, e origano ( qualche fettina sottili di zucchina ) e ripassata pochi secondi in forno caldo. Un successone in 10 minuti!

Nel prossimo post farò felici i miei amici veg e pubblicherò tutti i locali in cui é possibile mangiare veg che ho provato a Milano, oltre a casa mia ovviamente!

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Miiiiiii, che impressione! e sogni d’oro ^_^

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By Paoletta

reading
Non c’è che dire, i tubetti dei campioncini di creme viso sono proprio una fregatura: ogni volta devi perdere tempo a tagliarli dopo che hai imprecato perchè con una mano sola non riuscivi più a fare uscire il prodotto…e certo che se ne usi due di mani la crema te la puoi giusto far cadere direttamente in faccia piegando la testa all’indietro, ma figuriamoci, siamo donne, mica masochiste (oddio, a volte siamo anche quello, ma lasciamo stare!). Ad ogni modo li devi tagliare e, solitamente con il mignolo, recuperare il prodotto residuo dalle pareti del campioncino, se no semplicemente butti via qualche frazione di grammo di prodotto, ma che sarà mai così poco prodotto che viene gettato, nessuno sicuramente ci pensa, ma noi donne si…
Noi pensiamo, pensiamo talmente tanto che il nostro cervello non riesce a contenere tutto… i pensieri ci vanno a finire nelle cosce, nella pancia, nei glutei, deve essere così per forza. E’ una di quelle cose fastidiose che non ti spieghi, come la fetta biscottata che cade per terra proprio sul lato su cui avevi già spalmato la marmellata.
Non sono ingrassata, ho solo troppi pensieri. Leggi il seguito di questo post »