Mamma o non Mamma?
By Lamanu
Pensavo a questa giornata: alla festa della Mamma. E pensavo che non sarà mai la mia festa nel senso stretto del termine, perché io figli non ne voglio proprio: troppo impegnativo, troppo limitante, troppo responsabilizzante, too much!
- magari ti cresce un figlio asino e fancazzista e tu gli sbatteresti la testa al muro per vedere se dentro c’è qualcosa o magari ti cresce nerd e secchione e tu temi che diventerà un disadattato
- magari ti cresce un figlio stronzo, nonostante tu abbia fatto di tutto per trasmettergli valori veri e sani e vorresti resettare tutto e ricacciarlo da dove è arrivato o magari ti cresce un figlio un po’ coglione che si fa mettere i piedi in testa da chiunque e tu vivrai sempre con la paura che gli altri gli facciano del male
- magari ti cresce un figlio cattivo, nonostante tu abbia fatto di tutto per fargli amare le persone e la vita ma il gene della cattiveria c’è e uno cattivo mica lo puoi far diventare buono a suon di ceffoni
- magari ti cresce un figlio punkabbestia perché, nonostante tu abbia cercato di infondergli il buon gusto e l’amore per la doccia, a 14 anni si infatua di una squatter che gli dice che lo ama sporco lurido e con la cresta in testa e a te viene da rimettere quando si siede a tavola a cenare
- magari cerchi di assecondarlo nelle sue inclinazioni e ti crescerà arrogante, viziato ed irriconoscente o magari sarai inconsapevolmente troppo rigida sperando di educarlo e crescerà aggressivo perché soggiogato e poi andrà anni dallo psicologo e quest’ultimo gli dirà che tutta la sua vita di merda sarà dipesa da una madre troppo autoritaria (quando magari tu cercavi solo di fare il meglio)
- magari andrà in discoteca e si drogherà e tu vivrai pensando di avere un figlio meraviglioso quando, in realtà, è solo molto astuto e tutto il cosmo ti ride dietro. Magari andrà in discoteca e non si drogherà ma tu vivrai con il dubbio “si droga o non si droga?” e quindi vivrai degli anni di merda comunque, attanagliata dal dubbio
- magari cresce e ti dice che vuole fare il cacciatore, quando tu sei vegana e hai cercato di insegnarli la pietas verso gli animali ed, in quel momento, lo vorresti uccidere perché per te è come fosse un figlio di satana.
- magari, da adulto, vorrà trasferirsi a Timbuktu quando per te, già un appartamento al piano sopra è un abbandono
- magari, semplicemente, ti cresce infelice e tu, di riflesso, sarai infelice sempre
Insomma, vero che i miei teatrini sono tutti un tantino catastrofici ma, nel dubbio, per me è un rischio troppo grande da correre.
Ma poi mi sono girata e ho visto i miei tre bambini pelosi dormire al sole in giardino.
Ed in fondo un po’ mamma lo sono anch’io. Sono mamma di un gatto da 18 anni e mamma da 10 e da 7 di due cani. Perché essere madre, per me, non significa solo partorire (e meno male) ma
- significa prendersi cura di qualcuno
- badare al benessere di qualcuno che dipenderà da te per sempre
- amare incondizionatamente
- preoccuparsi
- pulire vomito di qualunque essere sia
- raccogliere cacca
- pulire sederi
- sgridare
- educare
Quindi, in fondo, un certo spirito di maternità ce l’ho pure io. Solo che lo esprimo con le creature più confacenti alla mia personalità.
Quindi oggi è anche un po’ la mia di festa. L’unica differenza è che ad essere mamma di un bambino vero, se hai sfiga, ti rovini la vita, ad essere mamma di un bambino peloso ti senti amata e felice ogni giorno, tutto il giorno.