My Way
Mamma o non Mamma?
By Lamanu
Pensavo a questa giornata: alla festa della Mamma. E pensavo che non sarà mai la mia festa nel senso stretto del termine, perché io figli non ne voglio proprio: troppo impegnativo, troppo limitante, troppo responsabilizzante, too much!
Il titolare coniglio. Identikit in 6 punti.
Qualche giorno fa una amica che non vedevo da tanto tempo mi ha raccontato una sua disavventura esordendo così: “Sapessi! Non ti ho ancora parlato di quel mio ex datore di lavoro! Un vero coniglio!”.
Dopo aver ascoltato attentamente i dettagli della storia, vorrei ricostruire l’identikit del titolare coniglio sulla base di quanto lei mi ha riferito.
Una premessa: il titolare coniglio innanzitutto non è un coniglio.
Lei lo ha definito così, ma impropriamente.
Io ho due conigli (e ne ho ospitati diversi in stallo in attesa di adozione) e, via via che imparo a conoscere meglio questi animali, mi convinco sempre di più che il significato figurato di “coniglio” nella lingua italiana (“essere pavidi, pusillanimi, mancare di coraggio, aver paura di tutto, in particolare dei prepotenti. Anche essere semplicemente timidi, timorosi, poco determinati”. Cit.) non sempre è corretto se paragonato al reale carattere di molti conigli.
E’ vero, in quanto prede, per natura si sentono minacciati da tutto (ed in questo senso, il titolare della mia amica è stato coniglio al 100%), ma a parte questa caratteristica, comune a coniglio e titolare in questione, preferirei d’ora in poi utilizzare il termine VIGLIACCO al posto di coniglio.
Quindi, ecco l’identikit in 6 punti:
6. il titolare vigliacco è prepotente e durante le discussioni per lo più urla, anzi sbraita, si infervora in maniera sproporzionata rispetto all’oggetto della discussione stessa. Lui pensa che ansimare come ad un passo dall’infarto e alzare moltissimo la voce lo rendano automaticamente dalla parte della ragione;
5. il titolare vigliacco abitualmente è ambiguo: di fronte alla richiesta di istruzioni da parte dei dipendenti dà mezze risposte. Infatti lui non ha mai tempo e solitamente quelle mezze risposte imprecise le eleargisce come fosse un oracolo, dando (ma solo inizialmente, quando non lo conosci bene) l’impressione di un grande fervore, mentre in realtà molto presto si capisce che la sua è solo confusione;
4. il titolare vigliacco usa paroloni. Sì, quei 4 che ha sentito chissà dove e che ha memorizzato bene per poi all’occorrenza riempirsi la bocca nei momenti critici. Quattro in croce sono i termini colti che usa e 4 sono le competenze che ha, ma che comunque ostenta;
3. il titolare vigliacco è incapace di un confronto costruttivo. E’ più forte di lui, non ci riesce, mica possiamo forzarlo, mica possiamo considerarlo capace di dare un feedback ai dipendenti sul loro modo di lavorare, men che meno feedback chiari e ben argomentati, sulla base degli obiettivi e delle attese della azienda. Ma che, scherziamo?! Improvvisare: sempre. Agire in base all’impulsività: un imperativo. Non sa progettare e non sa come incrementare la motivazione dei lavoratori. Leadership significa responsabilità. Qualcuno ne è dotato, altri no;
2. il titolare vigliacco non conosce nemmeno lontanamente il significato delle parole:
PIANIFICAZIONE, IMPARZIALITA’, EMPATIA e ASCOLTO, poiché nel suo personale dizionario esse sono state sostituite da:
IMPROVVISAZIONE, SCORRETTEZZA, EGOISMO e INDIFFERENZA;
1. il titolare vigliacco di fronte alle criticità e alle scelte importanti illude, sparisce, delega per colpire a tradimento e magari vendicarsi di qualche torto che nella sua fantasia è convinto di vere subito.
Non ho potuto far altro che cercare di consolare la mia amica per la brutta esperienza vissuta dicendole che, nella prospettiva di una vita, soggetti come quel titolare rivestiranno per lei l’importanza che si può dare a del pulviscolo di escremento di parassita disperso da un soffio di vento. E so che oggi lei se ne sta già dimenticando.
Concludo con una stupenda canzone di Frankie hi-nrg che è sempre attualissima e che dice fra l’alro:
il fine è solo l’utile, il mezzo ogni possibile
la posta in gioco è massima, l’imperativo è vincere
e non far partecipare nessun altro
nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro
niente scrupoli o rispetto verso i propri simili
perché gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili
Sono tanti, arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti
sono replicanti, sono tutti identici, guardali
stanno dietro a maschere e non li puoi distinguere
xoxo
Tatuaggi e tatuatori (parte 2)
By Paoletta
Ultime notizie dal fronte dei tatuaggi della sottoscritta.
Si aggiungono alla schiera: un tatuaggio dedicato a mio padre e un tatuaggio celebrativo di uno dei simboli di un’epoca -per lo meno per la sottoscritta- di spensieratezza, gioia e magia.
Eccoli qua, realizzati dalla abilissima mano di Carolina Avalle @royaleink:
Assolutamente dolorosissimo quello dedicato a Creamy! E chi se lo aspettava? Immaginavo la caviglia, specialmente la parte posteriore poco sotto al polpaccio dove è stato realizzato il tatuaggio, come una posizione piuttosto sopportabile, diciamo più o meno quanto una parte del braccio e invece mi sono dovuta ricredere alla grande. E’ stato tosto! Per non parlare della guarigione, i primi giorni avevo una caviglia gonfia come una zampogna. Insomma Creamy l’ho pagata veramente cara in termini di sofferenza (ma ovviamente la trovo bellissima, realizzata all’altezza delle mie aspettative).
L’ultima volta che avevo parlato di tatuaggi QUI, avevo elencato alcuni tatuatori italiani da me particolarmente apprezzati, oggi invece vorrei dedicare questo post a quelli stranieri che più ammiro e che seguo da tempo sui vari social.
(Cliccando sui nomi potete vedere il loro profilo Instagram). Leggi il seguito di questo post »
Three months challenge
By Paoletta
Tenete i muri, sto per stupire perfino me stessa con mirabolanti e incredibili magie: da domani, infatti, gentile pubblico, farò improvvisamente sparire il numero di miei passaggi negli store Sephora per tre, dico tre, mesi 😀
Bisogni impellenti del rossetto all’ultimo grido, commesse coi coltelli fra i denti per vendermi le collezioni natalizie di Chanel e Dior… NON VI TEMO!
Nei mesi di ottobre-novembre-dicembre, sfiderò me stessa evitando di acquistare nuovi prodotti di make up e beauty!!!
TA-DAAAAAA!!!
Credetemi, per me significa praticamente compiere un miracolo.
L’idea non dipende (o almeno, non esclusivamente) da -seppur ottime- ragioni di economia domestica, nella quale sono rimasta bocciata talmente tante volte che non mi ripresento nemmeno più all’esame, bensì da una motivazione più complessa che riassumo in due punti:
1) guardare con occhi nuovi i numerosi trucchi di cui già dispongo… davvero, non sono pochi quelli che sono praticamente ancora nuovi o, se non lo sono, non sono comunque ancora scaduti. Di alcuni non ho mai parlato qui sul blog, non ho mai scritto post sulla pagina di Red Poppy e magari dopo un iniziale entusiasmo li ho accantonati senza che fossero ancora terminati, né li avessi giudicati negativamente. Si può alleggerire la propria mia vita cominciando da piccoli gesti concreti, come ad esempio alleggerire il beauty case? Domande alla Marzullo di cui non ci preoccuperemo più di tanto;
2) prendere maggiore consapevolezza dell’impatto che ogni acquisto inevitabilmente ha sul pianeta, ogni nuovo packaging buttato, ogni spreco… Ma, attenzione: non sono qui a moralizzare nessuno, not my style.
Puntare il dito: no. Prendere consapevolezza e condividere nuovi punti di vista: sì.
Nella sfida mi concederò un’unica eccezione per quei prodotti di utilizzo quotidiano e continuativo che dovessi terminare durante i tre mesi, quindi se ad esempio dovessi restare senza mascara dopo tre settimane dall’inizio, ricomprerei unicamente quello e così via per lo struccante, ecc.
Non mi sono mica messa in testa di seguire l’esempio di Alicia Keys che ha rinunciato definitivamente al trucco!
Nel progetto ho pensato anche di scrivere tre brevi post al mese in cui recensisco uno o più prodotti, che non saranno quindi nuovissime uscite, ma appunto presenze fisse sulle mie mensole da tempo.
Infine, per l’Epifania, alla fine del challenge, ho previsto un GIVEWAY (su cui per ora lascio il mistero) estraendo, sempre random, tra tutti i commenti che avrete scritto sotto ad ogni post sulla pagina Facebook di Red Poppy Makeup in cui troverete l’hashtag #3monthschallange
Che ve ne pare?
Make-up addicted conto sul vostro supporto!
Notte, notte.
xoxo
C’eravamo tanto amati…. Cit.
Eh si, potete dirmi quello che volete e raccontarmi della rava e la fava, ma le storie lunghe sono un casino.
Perchè, parliamoci chiaro, il sesso conta tanto.. non è tutto ma è un po’ come la differenza tra poveri e ricchi. I soldi non fanno felici, ma fanno contenti!
Ma anche nel sesso, dopo anni, la minestra è sempre la stessa se non le dai una svolta, se non ci metti del pepe e mantieni viva l’attrazione con qualche novità. Ed invece, e verrò lapidata per questo, per me ci sono uomini e donne che un po’ di corna se le meritano.
Perchè non è che dopo qualche anno ti puoi far trovare a casa ogni sera con il pigiamone a cucinare e non puoi darla al tuo compagno solo quando te la chiede (e nemmeno sempre quando te la chiede), e non puoi smettere di parlare, di farlo sentire figo solo perché ormai ti sei abituata o perché devi allattare, e magari hai smesso di portargli il caffè a letto da tempo perché prima era ogni mattina, poi solo il week end e adesso: “che se lo faccia da solo il caffè dai”, perché un bel giorno arriva l’ultima delle stronze che gli fa le moine, perché le donne ormai sono quasi tutte zoccole che non si fanno problemi di niente, e lo guarda come lo guardavi tu un bel po’ di tempo fa e magari è vestita da donna mentre tu hai sempre sto cavolo di pigiamone e ciabatte anche a tavola, la sera, e basta solo che gli dica: “ehi!” e a lui cadono subito i pantaloni.
E dall’altra parte non è che all’inizio, del calcio o della Formula 1 non vi frega niente e basta passarvi davanti in mutande che buttate il telecomando, che ci toccate i capelli perché sono morbidi, che ci fate sentire un mix tra Moana Pozzi e Lady Oscar e siete talmente bravi in questo che ci sentiamo davvero delle pornodive al momento giusto e delle eroine capaci di montare da sole un armadio a muro Ikea (grande errore fare le gagliarde e non chiedere aiuto fin da subito nel montare un armadio Ikea al proprio uomo, perché un giorno vi ritroverete a fare tutto da sole) mentre adesso la vostra posizione preferita del kamasutra è sdraiati sul divano con il telecomando in mano e le ciabatte; ora per voi anche il calcio saponato su Telemantova ha un significato e lo dovete guardare per forza. Ora se facciamo Moana Pozzi, ci dite che avete sonno e Lady Oscar è stata sostituita dalla magazziniera, cuoca, dogsitter, sguattera e chi più ne ha più ne metta, e se ci regalate dei fiori sono la corona funebre del nostro funerale..
E… se non siamo le donne pigiamate di cui sopra, arriva anche per noi l’ultimo degli stronzi al quale crediamo di nuovo se ci dice che siamo belle e se ci guarda come fossimo Bar Rafaeli mentre limona con Cara Delevingne.. perché va a finire, che presto o tardi, ci finiamo a letto con questo.. Ma la differenza è che se lo stronzo lo troviamo noi, magari ci innamoriamo pure e vi lasciamo da soli davanti alla tv, in braghe di tela, come si dice dalle mie parti.
Tatuaggi e tatuatori (parte 1)
By Paoletta
Mi sono lamentata tanto in questi giorni, lo so: influenza e bronchite, weekend rovinato, infinita serie di cose da fare fallita.
Oggi avrei dovuto essere a Milano, così come ieri, sembra che questo autunno stia producendo un sacco di eventi interessanti e quelli di questo fine settimana me li sono persi…Grrrrrr!!!!
Quindi ora cerco consolazione qui su ideebassotte… passo un po’ di tempo con voi raccontandovi ancora di un argomento che mi sta molto a cuore. I tatuaggi!!
Nel mio post Tattoo aftercare vi ho già parlato di ciò che riguarda la cura di un nuovo tatuaggio in fase di guarigione, oggi invece vorrei prendere in considerazione alcuni tra i miei tatuatori italiani e stranieri preferiti e qualche recente scoperta su Instagram e Facebook.
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La neve a Settembre
23 settembre 2015: a Livigno nevica, Passo dello Stelvio nevica, Passo San Pellegrino nevica…sopra i 1500mt nevicaaaa ….’wowwwww ‘!
Iscritta ai vari gruppi in Facebook montanari vedo scorrere foto e video relativi alla prima imbiancata della stagione invernale…alberi imbiancati, panchine imbiancate, montagne imbiancate …come lasciarmi a bocca aperta !
Proprio come se fossi vissuta sempre nel deserto a 40 gradi e vedessi per la prima volta la neve!
Trenta giorni fa distesa al sole su un lettino e taaaac mi basta vedere la prima neve in foto per chiudere gli occhi, dimenticare tutto e sognare di essere la!
…sognare di entrare in baita dopo una sciata al gelo, togliere i guanti e bere un punch al mandarino !
…sognare di camminare nel centro di un paesino sopra i 1000 mt , entrare in un bar, pulire il cappello dai fiocchi bianchi e ordinare un pinot nero!
…sognare di essere all’esterno di una vetrina di abbigliamento da snow e guardare ammaliata gli ultimi arrivi, mentre con il fiato riscaldo le mani gelate!
…e sognare di restare bloccati per bufera in uno chalet, camino acceso, buona compagnia e guardare dalla finestra la neve che dal cielo arriva a terra…vabbhe questo è un classico !
E mentre sogno ad occhi aperti mi arriva un messaggio su whats app: ‘prenotiamo il week del 12\13 dicembre che sicuramente apriranno gli impianti ??!!’…..ah ma allora non sono l’unica!
Mmmm sento già i pensieri contrariati ‘io amo l’estate, amo il caldo, amo le infradito bla bla bla’ …..ma anche ioooo …oddio preferisco i 20\25 gradi massimo …!
Però la neve in montagna mi fa impazzire!
Benvenuto Autunno …precedi un inverno ricco di neve in montagna (sole nel week end non fare scherzi) e mi raccomando non portare troppa nebbia qui in pianura, grazieeee!
Tattoo aftercare
In questi anni ho accumulato un discreto numero di tatuaggi, quindi penso sia giunto il momento per me di raccontare qualcosa di questo magnifico mondo in cui, nonostante alcuni limiti insiti nel sistema (forse ne parlerò in un dei miei prossimi post), mi trovo decisamente a mio agio.
Invece di cominciare dal principio e parlarvi di quando ho iniziato a tatuarmi, di quali soggetti ho scelto, ai loro significati ecc., resto fedele al motto di Alice:
Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com’è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe!
e quindi comincio dalla fine: curare un tatuaggio.
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Di che anello sei
Quante volte ci s’interroga sullo status di una donna che indossa un gioiello al dito…specializzarsi nell’ universo femminile degli anelli a 30 anni suonati è doveroso…e così ho scelto un campionario di donzelle , non casuale, per la mia indagine sociologica!
…senza dimenticare che la mano sinistra è la mano del cuore e dei sentimenti mentre la destra invece è la mano dell’azione e della razionalità … (possibile che quest’ultima sia spesso svestita di anelli??) Leggi il seguito di questo post »
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