lavoro
Il titolare coniglio. Identikit in 6 punti.
Qualche giorno fa una amica che non vedevo da tanto tempo mi ha raccontato una sua disavventura esordendo così: “Sapessi! Non ti ho ancora parlato di quel mio ex datore di lavoro! Un vero coniglio!”.
Dopo aver ascoltato attentamente i dettagli della storia, vorrei ricostruire l’identikit del titolare coniglio sulla base di quanto lei mi ha riferito.
Una premessa: il titolare coniglio innanzitutto non è un coniglio.
Lei lo ha definito così, ma impropriamente.
Io ho due conigli (e ne ho ospitati diversi in stallo in attesa di adozione) e, via via che imparo a conoscere meglio questi animali, mi convinco sempre di più che il significato figurato di “coniglio” nella lingua italiana (“essere pavidi, pusillanimi, mancare di coraggio, aver paura di tutto, in particolare dei prepotenti. Anche essere semplicemente timidi, timorosi, poco determinati”. Cit.) non sempre è corretto se paragonato al reale carattere di molti conigli.
E’ vero, in quanto prede, per natura si sentono minacciati da tutto (ed in questo senso, il titolare della mia amica è stato coniglio al 100%), ma a parte questa caratteristica, comune a coniglio e titolare in questione, preferirei d’ora in poi utilizzare il termine VIGLIACCO al posto di coniglio.
Quindi, ecco l’identikit in 6 punti:
6. il titolare vigliacco è prepotente e durante le discussioni per lo più urla, anzi sbraita, si infervora in maniera sproporzionata rispetto all’oggetto della discussione stessa. Lui pensa che ansimare come ad un passo dall’infarto e alzare moltissimo la voce lo rendano automaticamente dalla parte della ragione;
5. il titolare vigliacco abitualmente è ambiguo: di fronte alla richiesta di istruzioni da parte dei dipendenti dà mezze risposte. Infatti lui non ha mai tempo e solitamente quelle mezze risposte imprecise le eleargisce come fosse un oracolo, dando (ma solo inizialmente, quando non lo conosci bene) l’impressione di un grande fervore, mentre in realtà molto presto si capisce che la sua è solo confusione;
4. il titolare vigliacco usa paroloni. Sì, quei 4 che ha sentito chissà dove e che ha memorizzato bene per poi all’occorrenza riempirsi la bocca nei momenti critici. Quattro in croce sono i termini colti che usa e 4 sono le competenze che ha, ma che comunque ostenta;
3. il titolare vigliacco è incapace di un confronto costruttivo. E’ più forte di lui, non ci riesce, mica possiamo forzarlo, mica possiamo considerarlo capace di dare un feedback ai dipendenti sul loro modo di lavorare, men che meno feedback chiari e ben argomentati, sulla base degli obiettivi e delle attese della azienda. Ma che, scherziamo?! Improvvisare: sempre. Agire in base all’impulsività: un imperativo. Non sa progettare e non sa come incrementare la motivazione dei lavoratori. Leadership significa responsabilità. Qualcuno ne è dotato, altri no;
2. il titolare vigliacco non conosce nemmeno lontanamente il significato delle parole:
PIANIFICAZIONE, IMPARZIALITA’, EMPATIA e ASCOLTO, poiché nel suo personale dizionario esse sono state sostituite da:
IMPROVVISAZIONE, SCORRETTEZZA, EGOISMO e INDIFFERENZA;
1. il titolare vigliacco di fronte alle criticità e alle scelte importanti illude, sparisce, delega per colpire a tradimento e magari vendicarsi di qualche torto che nella sua fantasia è convinto di vere subito.
Non ho potuto far altro che cercare di consolare la mia amica per la brutta esperienza vissuta dicendole che, nella prospettiva di una vita, soggetti come quel titolare rivestiranno per lei l’importanza che si può dare a del pulviscolo di escremento di parassita disperso da un soffio di vento. E so che oggi lei se ne sta già dimenticando.
Concludo con una stupenda canzone di Frankie hi-nrg che è sempre attualissima e che dice fra l’alro:
il fine è solo l’utile, il mezzo ogni possibile
la posta in gioco è massima, l’imperativo è vincere
e non far partecipare nessun altro
nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro
niente scrupoli o rispetto verso i propri simili
perché gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili
Sono tanti, arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti
sono replicanti, sono tutti identici, guardali
stanno dietro a maschere e non li puoi distinguere
xoxo
C’è un po’ di Sole in ognuno di noi (parte 1)
By Ilaria
Ci sono storie che per quanto le porti nel cuore, ti sembra sia un peccato non raccontarle e pensi che se un sabato piovoso la pubblichi qualcuno si sentirà meno solo.
E’ Sole, la protagonista di questa storia, Leggi il seguito di questo post »
Non hai voglia di lavorare? Stai a casa!
By Lamanu
Non ci siamo… O come direbbe un teenager: NCS!!!
Parliamoci chiaro: ma la voglia di lavorare e l’umiltà si sono estinte insieme a Marco Masini?
E poi ci si lamenta: non ho soldi per uscire, non ho soldi per comprare qualcosa, non ho soldi per fare un viaggio..
Io non ho parole.. Lungi da me generalizzare e stimolare commenti tipo: non c’é lavoro, c’è sfruttamento, si pretende senza dare.. Cose vere per lo più, ma la situazione drammatica sono anche le risorse.
Ai miei tempi (si caspita, sono già entrata in quella fase in cui si può dire cosi) quanto meno ad un colloquio si davano risposte studiate, si cercava di far uscire un mix tra furbizia ed intelligenza. Ora, invece, dovessi fare un decalogo dei personaggi da colloquio di selezione sarebbe questo:
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L’outfit da lavoro
By Ilaria
Quante volte ci troviamo davanti l’armadio aperto con un punto interrogativo grande come una casa? ‘Cosa mi metto???’
Ebbene decidere quali indumenti indossare prima di uscire è una decisione molto importante che quotidianamente prendiamo senza neanche accorgercene.
In base al luogo dove andremo, alla situazione, al meteo, all’umore, alle persone che incontreremo, decidiamo ogni volta che cosa indossare.
Molto importante l’outfit da lavoro, infatti ritengo che per ogni lavoro è indispensabile vestirsi nel modo adeguato, per esempio, chi lavora in fabbrica deve indossare tutti gli accorgimenti antinfortunistici del caso, chi lavora in un negozio deve indossare gli indumenti che vende (quale miglior pubblicità se non noi stessi?), chi lavora in ambito medicale deve indossare il camice bianco… nel mio caso, io lavoro in banca, quindi in un ufficio a contatto col pubblico, bisogna avere un abbigliamento elegante; curato direi. Leggi il seguito di questo post »
Diario del 6 novembre 2013..
Diario del viaggiatore con Trenitalia.
Innanzitutto salgo in macchina trafelata e tac… Una bella spia accesa che mi segnala non so che cosa e al momento non ha nemmeno senso che lo sappia visto che ho un treno che (non) mi aspetta… Accendo la radio e sento la voce fastidiosissima di Eros Ramazzotti che dice: una lacrima sospesa.. Non so altro.. Ho cambiato subito.. Arrivo in stazione, davanti al mio solito baretto ma il “mio” posto oggi non c’é.. Il proprietario del baretto mi segnala in modo autoritario di metterla in un altro posto li davanti dove c’é un bel cartello che dice: Manu no!!
Ma lui insiste rassicurandomi che la posso lasciare, che lui sa perfettamente che la posso lasciare.. Alle mie titubanze risponde: TI HO DETTO CHE LA PUOI METTERE LI… NON TE LO DIREI NO?
Morale: l’ho messa li per non contraddirlo! Ma avro’ l’ansia fino a stasera…
Oserei dire che questa giornata non sembra iniziata in modo strepitoso….
Esiste ancora Bridget Jones?
By Jade
Questa mattina ho deciso di portare Jarvis il mio cucciolo di bassotto in giro a negozi per socializzarlo con persone, musica e ambienti nuovi. Occasione perfetta per andare a curiosare nei grandi store come Tezenis, OVS e ovviamente la libreria: la musica c’era,la gente anche e i libri nuovi erano tutti schierati pronti per Natale! Se sarà disinvolto,mi dico,la prossima volta lo porterò da Abercrombie a Milano!
Giro tra gli scaffali con lui in braccio,sembra tranquillo quindi mi lascio conquistare dai titoli.
Oh non ci posso credere!!! Bridget Jones é tornata!!! Si si proprio lei! Sono troppo curiosa di leggere le sue nuove avventure,lo segno subito nella lista: regali da fare a Giada (io) per il Natale 2013 o per L’epifania 2014 va bene uguale. Leggi il seguito di questo post »
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